Con la dedica “a tutte le minestre che fanno storcere il naso” e offrendo ai lettori i “primi assaggi di resistenza”, si apre la narrazione di questa ulteriore incursione della strega Cornabicorna nell’universo infantile del piccolo Pietro.
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Stavolta, il bruno bambino con gli occhiali è già pronto, in pigiamino rosso, ad andare a dormire, quando dei rumori provenienti dal suo bagno, lo inducono a verificare eventuali presenze sospette. Accompagnato dagli inseparabili pupazzetti di peluche - Pinocchio e Coniglietto - scopre la presenza della sua eterna nemica, particolarmente arrabbiata, rimpicciolita e inzuppata per essere stata gettata nel water. E decisa a vendicarsi.Gonfia d’ira, diventa gigantesca e minacciosa, imponendo a Pietro di consumare subito una gustosa zuppa di zucca, condita con carne trita di lombrico, peli di dromedario, muffa di formaggio, sputazzi di ranocchio e altri succulenti ingredienti. Ma Pietro le contesta l’assenza di altre componenti fondamentali, come i calli dei piedoni, il sugo di scarponi, i peli di basettoni e la invita ad assaggiare la succulenta minestra.Così avviene il trionfo del furbo bambino e la trasformazione della turpe megera in una grossa zucca, subito cucinata dalla mamma e offerta a Pietro, che ripeterà la sua reazione, tormentone finale di tutte le sue storie…non voglio!Il clou della narrazione è raggiunto, come nelle altre storie della serie, nel duello verbale dei protagonisti, costituito dalla lunga serie di insulti iperbolici e paradossali, divertentissimi per i piccoli lettori che non smetteranno di ridere e di ripeterli. Resteranno nella loro memoria emotiva, oltre al gusto della scorrettezza verbale tollerabile, l’idea che l’astuzia e l’ironia possano vincere la forza e la prepotenza.