Quel signore alto e magro, con una lunga e folta barba grigia e un gatto in testa è unartigiano del tutto singolare: produce gatti su misura, esaudendo i desideri e le richiestedei suoi clienti bambini.
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Utilizzando vari ingredienti materiali e immateriali - campanellini, erba gatta, piume, peli,vibrisse, ma anche morbidezza, tenerezza e caratteraccio - come un mago esperto,pronuncia la formula… Sgattarabam! …e crea dal niente mici di tutte le razze e di tutti icolori, grandi e piccoli, grassi e magri, silenziosi e chiassosi. Fino ad allora nessun clienteera mai stato deluso, ma quel giovedì 23 si verificò il suo primo fallimento.Entrò nel negozio un bimbo con i capelli rossi che gli consegnò un bigliettino sul qualeaveva annotato i requisiti del micio che voleva acquistare.Purtroppo quello creato dal Gattolaio, in verità un po’ strambo, col corpo grande e lezampe piccole, con un orecchio dritto e l’altro arricciato, lo deludono fortemente, tanto checorre via dal negozio piangendo disperato, accolto tra le braccia della mamma, con laquale si sfoga ricordando il suo gatto Pallino che non c’è più.Il gatto, invece, è entusiasta “del suo bambino” che sembra avere tutti i requisiti idonei acarezzarlo e a coccolarlo, dotato com’era di unghie adatte a fare i grattini e di una granvoglia di giocare.La nuova coppia è costituita, tenero esempio di quanto sia difficile, ma possibile egratificante, accogliere i cambiamenti della vita con speranza e positività.