Lungo un itinerario riprodotto su una mappa topografica, visibile all'inizio e alla fine del libro, undici gatti, capeggiati dal generale Gatto Tigrato, marciano in fila indiana, con gli zainetti colorati in spalla, attraversando una natura rigogliosa che li attira e li diverte.Ma in ogni contesto ambientale impattano in un divieto.
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In un ridente prato fiorito, c'è quello di cogliere i fiori; in prossimità del ponte sospeso sul fiume apprendono di non poterlo attraversare; non possono nemmeno salire sull'albero frondoso e accogliente.Ma ogni volta, tutti insieme, contravvengono sistematicamente a tali divieti: colgono i fiori che ciascuno di loro sistema tra le orecchie, attraversano il fiume sul ponte dondolante, si sistemano sui rami dell'albero rigoglioso a mangiare i panini preparati per il picnic collettivo.Un ultimo impedimento compare davanti all'allegra comitiva: non possono entare in un grande sacco, nel quale ovviamente loro si infilano. Troppo tardi si accorgono della trappola ideata dal mostro Muahahah - il cui nome risuona come una macabra risata! - che li cattura e li trasporta nel suo castello, dove li sottoporrà come schiavi a lavori forzati nel suo campo di gioco, richiudendoli di notte in una misera cella.Ma il buonumore dei gatti e la loro abitudine a superare gli ostacoli della vita, produrrà il capovolgimento della situazione, trasformando il persecutore in vittima, ma convincendo al tempo stesso i gatti ad osservare i divieti e a rispettare le regole.Undici gatti in un sacco è un album cult in Giappone, famoso quanto i Moomins di Tove Jansson, o i classici di Tomi Ungerer in Europa. Con questa serie di sette libri, realizzati fra il 1967 e il 1996, l'illustratore Noboru Baba ha creato un mito di riferimento per numerose generazioni di bambini e disegnatori in tutta l'Asia. Età di lettura: da 3 anni.